Giorgio Baldoni
CHANGE – FOLLOW THE PENGUIN
Il progetto dal titolo CHANGE – FOLLOW THE PENGUIN, è iniziato nel 2020 con un’esposizione di sculture all’interno di Casa Cava, uno dei “Sassi” di Matera per proseguire nel 2023 a San Benedetto del Tronto, a Dhaka alla 19th Asian Biennale Bangladesh, e oggi a Stignano in Puglia in occasione dell’evento “Grani Futuri 2024”.
Change è un progetto antropologico poiché al suo centro risiede l’uomo. Il cambiamento deve partire dall’uomo perché inevitabilmente le scelte fatte, nel bene e nel male, ricadono su di esso.
Alexander Von Humboldt (1796-1859), analizzando la natura parlava per la prima volta di “oecologie” e affermava che la natura organica ed inorganica costituisce un sistema di forze attive in una visione che parla di relazione del tutto con il tutto. Change ha la stessa visione ecocentrica e sistemica, che evidenzia un sintomo di urgenza, di cambiamento, che eleva a proprio simbolo rappresentativo i pinguini ed il loro “essere” sociale.
Short-term actions/Long-term changes.
Tutte queste azioni-connessioni, vogliono essere un unico strumento di denuncia ma anche uno strumento che partendo dal basso (bottom-up), possa toccare le coscienze delle persone. Sensibilizzare il mondo sulla tutela dell’ambiente e degli animali, sulla tutela dei diritti umani e sul multiculturalismo, fattori tutti di urgenza anzi di vera emergenza,
Il fulcro di tutto il progetto sono le “connessioni”.
Connessioni di azioni, di tecniche, di stili, ma soprattutto connessioni vitali di pensiero tra le persone. Non è più possibile voltare la faccia dall’altra parte, ecco allora che Change vuole essere una nuova visione, il punto di partenza per la creazione di un nuovo futuro, dove finalmente l’uomo potrà vivere in connessione con sé stesso, con il prossimo e con la natura.
Con l’installazione presentata a Stignano in occasione dell’evento “Grani Futuri”, Baldoni in prima persona reclama la libertà di movimento dell’artista, chiamando pertanto gli artisti ad aprire il loro campo di azione, a sfidare e rompere l’arbitrarietà dei codici sociali e culturali imposti, a sciogliere i confini materiali dell’opera e azzerare le distanze.